lunedì 27 marzo 2017

La Lettura ha perso il suo Fascino?


    Un nuovo articolo riguardante l'attualità. Questa volta non vi parlerò di una vera e propria notizia, ma di una tendenza che si è diffusa ultimamente senza che molti se ne accorgessero. Sto parlando del declino della passione per la lettura.
  Mi sono interrogata spesso sui motivi che potrebbero aver contribuito al dilagare di questo fenomeno, ma mi è sempre sembrato difficile arrivare addirittura allo stilare una lista di 10 ragioni, come molti invece riescono a fare, per cui molte persone hanno dimenticato il piacere di una buona lettura.
   Voglio comunque provare, però, a fornirvi delle ipotesi riguardo questo argomento, tutte derivanti da mie osservazioni e dal mio modo di pensare che, ne sono pienamente consapevole, può non rispecchiare il parere di tutti. Perciò, vi prego di comprendere che questa è solo una mia opinione.

La mia prima supposizione è la seguente. La lettura è un metodo perfetto per potersi isolare dal mondo e dalle sue problematiche per pochi minuti, ma anche per diverse ore; è uno
strumento per poter vivere sempre nuove emozioni rimanendo nei luoghi di tutti i giorni ed è un metodo per soffermarsi e per pensare alla realtà che ci circonda rimanendo, paradossalmente, all'interno di una finzione. Questo tipo di esperienza può essere disorientante, può confondere coloro che sono nati nell'era della condivisione, nell'epoca in cui la comunità prevale sull'individuo. Il libro definisce la persona, esalta il suo modo di essere e la rende unica, qualsiasi cosa si legga, dal libro di cucina a 'Guerra e pace' d Tolstoj. Il libro ci avvolge in una dolce solitudine e ci sospinge, come fosse Caronte, nei recessi della nostra mente. Tutto questo può spaventare e, per timore di un qualche tipo di discriminazione, può portare molti a preferire lo schermo di un telefono, un cellulare che ci tiene in costante collegamento con quegli "amici" che, quasi con affetto morboso, non ci lasciano mai...

La mia seconda idea è che il libro, agli occhi dei non-lettori (se così li si può chiamare), pretenda qualcosa da un potenziale acquirente ed è così. Il libro è qualcosa di profondamente complesso e di impegnativo. Quando ci si imbarca in una nuova lettura bisogna subito calcolare che ci vorrà uno sforzo per compiere questa sorta di viaggio; le pagine non andranno solo sfogliate, ma comprese fino in fondo. Sì, esistono le letture di intrattenimento, ma non stiamo parlando di quel genere di libri. Stiamo parlando ora, più specificamente, di romanzi, saggi e racconti che celino dietro migliaia di parole significati nascosti che aspettano solo di essere decifrati. Leggere è un'avventura e non tutti sono pronti ad affrontarne sempre una nuova (non che sia una colpa).
Molti abbandonano, chi per mancanza di tempo materiale o chi per pigrizia e così via, l'amore per la carta stampata in favore di altri passatempi, migliori o peggiori che siano. Ciò che intendo dire è che forse solo pochi sanno apprezzare pienamente un libro, e io non sono necessariamente una di questi.

Infine, un altro dei fattori che potrebbe condizionare la nostra scelta, quando ci troviamo di fronte ad uno scaffale in libreria, è appunto l'offerta. Purtroppo, in molti casi, le grandi case editrici decidono di dare maggiore risalto a libri che, sempre a parer mio, non donano molto, ma servono solo a tenere occupate le menti in subbuglio degli adolescenti; questo tipo di strategia non è sbagliata, poiché invoglia i giovani a leggere, ma il problema sono i temi di certe narrazioni, spesso inadatti ai più piccoli e, a maggior ragione, a menti più mature che, non considerate e non guidate in una scelta oculata, si arrendono.

Bene, questo è ciò che penso riguardo questo argomento, so di aver affrontato molte tematiche differenti, perciò vi esorto a farmi domande attinenti se non mi sono espressa a dovere. Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti e alla prossima!

2 commenti:

  1. Sarò sincera, non avevo mai pensato a queste cose prima di adesso.
    Per questo declino, come lo chiami tu, ho sempre pensato al fatto che le persone stanno diventando sempre più pigre: non hanno cioè stimoli concreti per imbarcarsi in una nuova avventura (e, ora che ci penso, forse intendo la stessa cosa che dici tu).
    Altra cosa che credo possa essere un fattore di questa perdita di interesse sia il fatto che, soprattutto tra i giovani, c'è la paura di non essere accettati perché non si hanno le stesse "passioni" o gli stessi "interessi" degli altri. Si ha paura di essere messi in un angolo e, a volte, si preferisce mettere da parte i propri interessi pur di non restare soli. E credo che questo sia profondamente sbagliato: non rispettare se stessi perché si ha paura di non far parte della massa credo che non potrà mai portare niente di buono, a prescindere da ciò che vi è collegato.
    Questo è ciò che penso (e bell'articolo, cara la mia Gwen ;)).
    A presto! Un bacio! <3

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    1. I tuoi sono altri punti interessanti per una buona discussione riguardante l'argomento, grazie di averli condivisi con me! Ciao ☺

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