sabato 8 aprile 2017

Addio alle Armi


     Autore: Ernest Hemingway



       Trama: il giovane ufficiale medico americano Frederic Henry si ritrova a dover conoscere gli orrori della guerra in prima persona, nelle retroguardie. Si trova sul fronte orientale, dove una striscia di montagne è continuamente assalita, prima dagli austriaci e poi dagli italiani. Questo libro parla della sua diserzione e del suo intenso amore per una crocerossina, Catherine.

  Edizione: Oscar Moderni Mondadori

     Commento: dunque, di Hemingway avevo già letto 'Il vecchio e il mare ' e questo mi era molto piaciuto, per la sua intensità emotiva e per la cruda metafora della vita che esso rappresentava. Ma 'Addio alle armi' mi ha infastidito e penso non mi fosse mai successo di detestare i personaggi di un romanzo.
Ma andiamo per ordine, partiamo da Frederic Henry, questo soldato sfacciatamente fortunato. Viene descritto come il tipico macho-man che affronta stoicamente il primo conflitto mondiale, anche se non lo vediamo mai sporcarsi le mani in alcuna
situazione. Mentre condivide un pasto con i suoi commilitoni viene colpito da una bombarda austriaca e quando tutti devono rassegnarsi ad una fine terrificante, perdendo arti e fiotti di sangue, lui si salva; ha un ginocchio maciullato, ma gli viene subito operato da un medico competente. In ogni situazione ha qualcuno pronto ad aiutarlo, che siano soldi, cibo o addirittura una barca sul lago Maggiore per poter espatriare e salvarsi nuovamente la pelle.
Per non parlare di Catherine, un insulto vivente all'intelletto femminile, una donna succube del suo 'amato', remissiva e stupida oltre ogni limite. Una donna senza alcuna personalità che viene coinvolta in una storia d'amore, a mio parere, inutile ed insignificante, nata dal nulla e svuotata di ogni sentimento. Forse era questo lo scopo dell'autore e forse io non ho saputo cogliere a pieno il messaggio di questo libro.
L'unica figura che realmente mi aveva interessato era quella del cappellano, che però non viene sufficientemente sviluppata. I dialoghi, che siano con questo personaggio o con Mrs Ferguson o Rinaldi, sono ambigui e ripetitivi, poco verosimili.
L'aspetto che ovviamente va premiato è quello della descrizione delle realtà che caratterizzavano l'Italia della Prima Guerra Mondiale, infatti Hemingway stesso le visse sulla sua pelle, arruolandosi volontariamente per combattere in Europa e più precisamente a Schio, in Veneto.
Forse non sono riuscita a sondare le profondità di questo romanzo e comprenderlo a pieno, ma la mia personale impressione è questa e sono aperta a ricevere eventuali consigli per poter apprezzare questo romanzo.

Voto: 6/10

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2 commenti:

  1. Non è da tutti e peno non sia facile fare una recensione negativa su Hemingway, scrittore stimato da molti e amato da diversi....ma da come descrivi questo romanzo e da alcuni brani che ho letto di esso non posso far altro che darti ragione! Potresti far cadere un mito a coloro che amano le sue opere!

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    1. O forse mi dovrò ricredere! Non si sa mai, forse dovrei dare all'autore un'altra possibilità ☺️

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