martedì 30 maggio 2017

Le Anime Morte


      Autore: Nikolaj Gogol'

   Trama: opera incompiuta del grande scrittore russo, in cui ci viene raccontata la Russia della prima metà dell'Ottocento in tutte le sue sfaccettature, sia negative che positive. Nel frattempo. ci vengono narrate  le disavventure di Pavel Ivanovič Čičikov che tenta, in tutti i modi, di avere il genere di vita che sin sa piccolo ha sognato.

  Commento: sapevo che Gogol' non avrebbe potuto deludermi. Dopo essermi goduta un paio di sue novelle e il suo romanzo Taràs Bul'ba, ho deciso di continuare a leggere le sue opere ed ho optato per il suo capolavoro, che mi ha subito affascinato con il suo nome enigmatico.
Devo ammettere che la mole del libro mi ha intimorita per un certo periodo di tempo, pensavo che mi sarei annoiata e che così la mia passione per l'autore si sarebbe indebolita. Ma mi sbagliavo.
Ho letto il libro in pochi giorni e mi è molto piaciuto. E' incredibile come lo scrittore sia riuscito a trasmettere ai suoi lettori tutto l'amore che provava per la sua patria evidenziandone i difetti, invece che
elogiandola e mostrando i suoi pregi. 'Le Anime morte' è, infatti un'aspra critica alla società ed al sistema che si era instaurato nella Russia zarista dei primi anni del XIX secolo, Gogol' analizza i vari aspetti problematici dell'epoca come la corruzione dilagante nelle istituzioni ed il ridicolo rapporto tra barin (proprietario terriero) e mužiki, ovvero i suoi servitori, i suoi contadini.
Nonostante la storia principale sia quella di Čičikov, la Russia non è affatto uno sfondo, ma una vera e propria protagonista che partecipa allo strampalato tentativo del nostro eroe di diventare ricco con mezzi non particolarmente onesti. I comportamenti ed i dialoghi tenuti dal personaggio principale e dal suo fedele aiutante, Petruska, riescono sempre a strappare un sorriso o addirittura una risata e penso sia straordinario che un libro abbia ancora questo potere dopo quasi due secoli dalla sua prima stesura.
Infine, penso sia davvero affascinante come, a tratti, l'autore si intrometta nella narrazione per giustificarsi della sua ironia o della vena satirica di questo libro e con quanta passione cerchi di descrivere il genuino affetto che prova per la sua madrepatria. E credo di aver riconosciuto nel personaggio di Kostanžoglo, l'alter ego dell'artista, infatti Gogol' tramite le sue parole fa trasparire il suo modo di pensare e le sue idee all'interno di questa commedia grottesca, in cui i personaggi sguazzano in un poltiglia di banalità e pigrizia.

Voto: 9/10

So che è passato molto dalla mia ultima recensione, ma sono stata piuttosto impegnata nell'ultimo periodo. Questo non vuol dire però che io abbia trascurato la lettura, eccomi qui, infatti, con il mio pensiero sull'opera del famoso romanziere russo! Ditemi la vostra nei commenti e, se volete, lasciatemi un Mi Piace. Alla prossima!

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