Un blog di una ragazza leggermente introversa che vuol far conoscere il suo amore per la scrittura, la letteratura e il cinema a chiunque lo desideri.
martedì 13 giugno 2017
Rivolta
Autore: Rino Tringale
Trama: lo sciopero di Pietrogrado del 1917 fu la scintilla che diede inizio all'immenso incendio che sconvolse la Russia di quegli anni; pochi seppero comprendere l'importanza di quell'incipit rivoluzionario, uno di questi si chiamava Vladimir Il'ič Ul'janov, conosciuto con lo pseudonimo di Lenin.
Editore: SE
Commento: mi sembrava doveroso leggere un libro riguardante questo argomento al centenario della rivoluzione bolscevica e devo dire che è stata un'ottima idea; molti aspetti della ribellione del popolo russo sono stati descritti, in questo libro, con estrema precisione.
Leggendo questo libro ho assistito al rovesciamento del regime zarista e al lento trasformarsi della rivoluzione in una dittatura che ci fa pensare se quella dei comunisti fu una vittoria o una sconfitta e che ci ricorda l'insegnamento di Orwell contenuto ne 'La fattoria degli animali'.
Seguiamo lo sfortunato pellegrinare di Xenia e dei suoi compagni, membri del Movimento Libertario, che desideravano solo un futuro migliore per il proletariato, un futuro ottenibile con una ribellione non violenta, la caccia all'uomo attuata da Griska, una bambola nelle mani del suo barin, e gli spostamenti di due bolscevichi che in nome della causa e di un'idea sacrificheranno tutto, anche la loro integrità.
Devo dire di non aver apprezzato appieno la caratterizzazione dei personaggi, le personalità mi sembrano piene di eccessi e stereotipi; pare che il proprietario terriero debba essere necessariamente un assassino ed un pervertito che gode nel vedere la sua gente morire e prova piacere nel torturarla e Xenia, per esempio, una delle protagoniste, sembra essere l'incarnazione di tutta la bontà di cui è capace il mondo, è affascinante, acuta e per di più ha rifiutato il suo status sociale elevato per combattere al fianco della povera gente. Insomma, una santa senza l'ombra di un difetto.
Quello che più ho apprezzato, invece, è che l'autore è riuscito a mettere in risalto sia i lati postivi della rivolta che quelli negativi e con quanta bravura sia riuscito a creare anche dei personaggi con un animo combattuto, con dei dubbi, delle incertezze. Malachaj, per esempio, è un personaggio completo, estremamente reale nelle sue azioni e nel suo modo di pensare, lui non è ciecamente convinto che l'operato di Lenin sia giusto e corretto in ogni caso. Malachaj è un uomo che ha scelto il male minore e che ha preferito affidarsi ad un folle genio, come era Ul'janov, per ottenere almeno un cambiamento minimo delle condizioni del suo paese, devastato, ma ricco di possibilità.
Voto: 8/10
Nuova recensione di un libro poco conosciuto, ma degno di un po' di attenzione. Io vi saluto e vi chiedo di lasciarmi un Mi Piace se questa recensione vi ha spinto a cercare questo romanzo. Alla prossima!
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