Autore: Benjamin Alire Sàenz
Trama: Ari è un ragazzo introverso e scontroso e alla soglia dei suoi sedici anni ancora non ha trovato un vero amico. Per fortuna, però, farà la conoscenza di Dante, un ragazzo dal carattere completamente differente dal suo che però riuscirà ad abbattere le barriere che Aristotle ha eretto intorno alla sua persona per risvegliarne l'animo buone e sensibile.
Editore: Simon & Schuster
Commento: avevo molto sentito parlare di questo libro, ma per varie ragioni non mi ero mai decisa a comprarne una copia per togliermi tante curiosità. A risolvere questo problema è stato un mio caro amico che prestandomelo mi ha dato la possibilità di approcciarmi alla letteratura YA. Devo assolutamente fare una premessa, raramente si trovano romanzi indirizzati ai giovani adulti che siano scritti realmente bene, sia dal punto di vista contenutistico che formale, spesso sono ricchi di generalizzazioni e di temi trattati con leggerezza e noncuranza, tuttavia posso affermare che questo romanzo è strutturato piuttosto bene, anche se mi sento di dire che mi sarei aspettata uno sviluppo delle vicende completamente diverso e che a volte ho trovato delle sequenze banali e forzate. Forse non ho apprezzato del tutto questo libro perché non appartengo più alla fascia di età a cui si rivolge... ma procediamo per ordine. Avendo letto il libro in lingua originale posso dire che il lessico e la sintassi sono estremamente semplici, ma è comprensibile dato che il target di riferimento sono appunto gli adolescenti. Le tematiche sono molte, varie e difficili da analizzare e anche per questo il
mio timore era che si sarebbe creata una poltiglia di argomenti accatastati l'uno sull'altro senza alcuno studio vero e proprio delle sfaccettature di questi. Ma non è stato così. La guerra, la famiglia, l'amore, sono tutti temi che vengono trattati con tatto e cautela, anche se alcuni non vengono sviluppati del tutto.
Leggendo le pagine di questo libro sono riuscita a provare nuovamente i tumulti tipici dei quindicenni e ad identificarmi in Aristotle con i suoi infiniti dubbi e le sue insicurezze; così come ho sentito di essere estremamente affine a Dante, l'amante dell'arte e della letteratura, distratto e bizzarro.
Molto interessante è la figura del fratello di Ari, Bernardo, che è sempre presente senza mai mostrarsi realmente, come un'ombra che tormenta il protagonista con la sua assenza.
Infine, vorrei, però, dire che, a mio parere, il lieto fine non era necessario; se la storia si fosse conclusa diversamente il libro avrebbe acquistato più valore e sarebbe stato originale, si sarebbe mostrato, secondo me, come un vero specchio della realtà, un ritratto fedele della vita di tutti giorni. Non so, forse sono rimasta leggermente delusa, mi è sembrato che nelle ultime pagine l'autore abbia cercato di accontentare il lettore dandogli il finale più piacevole possibile, sfociando però in un epilogo scarso e stucchevole.
Voto: 7.5
Eccovi la mia ultimissima recensione, so perfettamente quanto questo libro sia popolare, perciò spero di non avere irritato nessuno con il mio giudizio non troppo positivo. Ditemi pure cosa ne pensate di questo romanzo nel caso lo abbiate letto! Alla prossima!